Le tecnologie della sostenibilità ambientale

La valorizzazione energetica degli scarti forestali permette di migliorare le condizioni di salute delle foreste. Raccogliendo questi scarti e valorizzandoli da un punto di vista energetico si evita infatti lo sviluppo e la propagazione di parassiti e di malattie.
Questo permette la cura del paesaggio e la diversificazione delle attività degli operatori rurali. Questo incoraggiamento alla silvicoltura contribuisce al miglioramento della futura qualità del legno e quindi all’arricchimento del capitale forestale. L’utilizzo dell’energia del legno permette ugualmente di valorizzare i sottoprodotti e gli scarti della filiera « legno » come combustibili.

Perché utilizzare la legna secca?

Quando il legno è umido, buona parte dell’energia che racchiude serve principalmente a far evaporare l’acqua contenuta al suo interno. Di conseguenza, quella rimanente risulta insufficiente per il riscaldamento. Inoltre, un legno umido provocherà una combustione incompleta, dunque inefficace e inquinante, incrostando anche i canali dei fumi della stufa, danneggiandola, e la canna fumaria (depositi di fuliggine e catrame).
Energia contenuta nel legno in funzione della sua umidità:
Umidità Potere calorifico
Subito dopo il taglio 50-60% 2,0 kWh/kg
Dopo un anno di stoccaggio (in buone condizioni) 25-35% 3,4 kWh/kg
Dopo diversi anni di essicazione (in buone condizioni) 15-25% 4,0 kWh/kg

Perché devono essere utilizzati ceppi di legna lunghi 25-33 cm?

Durante la combustione si mescolano aria e combustibile, come la legna. Più piccoli sono i ceppi di legna, più la superficie degli stessi è esposta alla combustione. In questo modo si migliora la resa e si rende necessaria meno legna per raggiungere lo stesso grado di calore. Lo sapevate che un metro stero di legna in pezzatura da 33 cm contiene il 30% di legna in più rispetto alla stessa quantità in pezzatura da 100 cm?
 Vale dunque la pena di farsi due conti in quanto acquistare legna in grossa pezzatura, non significa automaticamente risparmiare soldi.

Come ottenere un legno secco e di qualità?

1. Spaccare la legna
La corteccia è come un impermeabile, protegge il legno dalle intemperie. Se il legno non è spaccato, l’acqua contenuta al suo interno non riesce a evaporare. Ecco perché il legno non spaccato non sarà secco neppure dopo 3 anni dallo stoccaggio! Più il legno viene spaccato, e più fine sarà la pezzatura (da 20 a 33 cm), più velocemente si seccherà, perché l’acqua potrà evaporare rapidamente.
2. L’asciugatura e lo stoccaggio
Il legno si seccherà solo se è protetto e ben ventilato (ad esempio mettendolo su un rialzo per evitare il contatto diretto con il pavimento e per permettere la circolazione dell’aria). Lo stoccaggio sotto una tettoia è l’ideale (vedere gli schemi). Il tempo di asciugatura varia a seconda dell’essenza, della lavorazione, dal clima e dalle condizioni di stoccaggio. Un legno ben spaccato, a 25 o 33 cm, e stoccato in condizioni ideali potrà essere secco (contenuto d’acqua inferiore al 20%) in meno di 1/2 anni (a seconda del tipo di essenza). Invece dei ceppi da 50 cm, impiegheranno molti anni per raggiungere questo tasso di umidità e il cuore del ceppo sarà sempre troppo umido. Bisognerebbe quindi dotarsi di combustibile con un anno di anticipo per disporre di legno secco. Attenzione, il legno secco accumulato in una cantina o in un garage si comporterà come una spugna e riassorbirà l’umidità.

Una quantità adeguata di legna garantisce un buon funzionamento
Bisogna contare circa l’1% del peso della stufa per caricarla al massimo. Ciò significa che una stufa da 1 tonnellata avrà bisogno di 10 kg di legna al massimo. Se si brucia una quantità maggiore non aumenta il calore della stanza ma si rischia di danneggiare la stufa…
Caricare troppo il focolare non porterà a nessun risultato perché, se il fuoco è troppo intenso, la velocità dei fumi sarà troppo elevata e la pietra non avrà il tempo di assorbire il calore. Quindi se si hanno in tutto 12 kg di legna da ardere, si ottengono migliori risultati di riscaldamento bruciando 3 cariche da 4 kg piuttosto che 2 cariche da 6 kg.
I depositi di catrame nelle stufe a legna e nelle canne fumarie sono dovuti a due principali motivi: l’utilizzo di legno umido e /o una combustione incompleta (ad esempio, la notte quando le stufe funzionano al minimo con un apporto di aria comburente ridotto). La canna fumaria si incrosta gradualmente e quando si ripristina una fiamma viva, i depositi di catrame possono prendere fuoco all’interno della stessa (incendio di camino).